C’è uno sport, il padel, che sta sempre più prendendo piede anche in Italia. Lo fa perché di moda in questo momento, dicono coloro che provano a screditarlo. Così anche fosse, peraltro, che male ci sarebbe? Lo fa, ed è un fatto, perché è una disciplina che piace. Piace perché la si può praticare ormai in molti centri specializzati, attira perché è di immediata fruibilità e, fin dalle prime battute, prende coloro che la praticano.

Un successo scritto, testimoniato dall’enorme crescita di praticanti e, intimamente connesso a questo aspetto, dal numero sempre in aumento di spazi a esso dedicato. Un fuoco di paglia destinato a spegnersi? Difficile, specie guardando alle statistiche che riguardano gli appassionati. Uno sport pronto per allargarsi sull’intero scenario mondiale? Forse, soprattutto se si guarda come la diffusione si sia allargando dall’originario binomio Argentina-Spagna ad altri Paesi.

Il padel, insomma, ha tutte le carte in regola per divertire milioni e milioni di appassionati, presenti e futuri. Per praticarlo è sufficiente avere tra le mani la miglior racchetta padel possibile e iniziare a tirare. Il resto arriverà, col tempo e con la passione.

Uno sport percepito come recente, ma che ormai ha oltre mezzo secolo

Ancorché molti lo ritengano uno sport nuovo, appena inventato, il padel ha già alle spalle una lunga storia. Nasce, infatti, nel 1969, datazione che da sola è in grado di dimostrare quanto l’esperienza vissuta sia tutt’altro che secondaria per affermarne il successo.

Ciò detto, è altresì vero che si tratta di una disciplina a molti ancora poco nota. Soltanto dal 1992, infatti, se ne è istituito il Campionato mondiale; nelle 14 edizioni fin qui disputate, peraltro, i successi sono andati o all’Argentina o alla Spagna, a dimostrazione che lo sviluppo è partito da questi due Paesi, meno altrove.

In Italia, e sono in pochi a saperlo, il primo campo da gioco è stato realizzato nel 1991; lo sviluppo vorticoso, però, è stato registrato soltanto negli ultimissimi anni, con oltre mezzo milione di tesserati a dare la dimensione di quanto il fenomeno stia prendendo forma, allargandosi a un numero sempre maggiore di persone d’ogni età ed estrazione sociale.

Tra le chiavi di questo imprevedibile successo c’è, come detto, la facilità d’approccio. Eccezion fatta per la miglior racchetta padel, infatti, di davvero dedicato c’è ben poco da possedere, considerazione che ben si sposa con una diffusione che non abbisogna di chissà quali spese iniziali.

Allenarsi con costanza per raggiungere i risultati attesi

La spontaneità, almeno all’inizio, può essere un primo passo. I primi tiri, del resto, non necessitano di chissà quale preparazione preliminare, se non il sano desiderio di mettersi a confronto con una disciplina nuova e, dunque, tutta da esplorare.

Man mano che passa il tempo, a una maggior consapevolezza del proprio ruolo in campo si unisce la voglia di migliorare, di dare di più e, di conseguenza, di pretendere anche maggiormente da sé stessi. A quel punto l’allenamento, e la corretta gestione del medesimo, diventano un elemento fondamentale per raggiungere lo scopo atteso.

Scendere in campo con la giusta formazione è importante; giocare, quand’anche soltanto per divertimento, contando su una discreta forma fisica è altrettanto decisivo. Due risvolti, insomma, della medesima medaglia. Conoscere i giusti movimenti e avere un fisico allenato consentono prestazioni migliori e, al contempo, allontanano pericolosi infortuni. Come in ogni disciplina, questi due ingredienti sono fondamentali affinché i risultati arrivino.

L’importanza della racchetta

Che si discuta di una racchetta padel donna, oppure di una rigorosamente al maschile, la qualità dello strumento è un tassello indispensabile per un efficace approccio alla disciplina. La racchetta, infatti, è l’unico vero supporto, oltre alla pallina, per praticare questo sport e, di conseguenza, non è possibile disconoscerne il valore.

Non esistono, ovviamente, caratteristiche adatte a ogni braccio. Dalla maneggevolezza alla duttilità, dal peso alla resistenza, sono innumerevoli le differenze tra un prodotto e l’altro. Il mercato, in questo senso, non difetta affatto per diversificazione e versatilità.

La scelta della racchetta, in questo contesto, diventa un momento da non sottovalutare. Da esso, non a caso, dipendono le prestazioni, ben comprendendo quanto l’elemento di cui si discute sia necessario al corretto sviluppo del gioco.

Non essendoci un riferimento standard per tutti, dunque, è bene rivolgersi a chi ne sa davvero. Vale nel padel, così come è una regola base per qualsiasi approccio di natura tecnica.