Chi ha installato le luci a LED nel giardino di casa o in uno spazio all’area aperta ne conosce benissimo i vantaggi, soprattutto in termini di durata e di consumo (qui puoi trovare un breve riepilogo di CheTariffa). Non sorprende, dunque, che 68 lampioni a LED siano stati scelti anche per illuminare i due km di tragitto che attraversano il Parco degli Acquedotti. Un passo importante, che riduce la distanza tra Parco degli Acquedotti e i parchi certificati CETS, un punto di riferimento per quanto riguarda l’ecosostenibilità.
Che cos’è la certificazione CETS
Quando si parla di CETS si fa riferimento alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette. La certificazione CETS è garanzia di una migliore gestione delle aree protette nell’ottica dello sviluppo del turismo sostenibile e sottintende la stretta collaborazione tra tutte le parti interessate per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Naturalmente occorre non perdere mai di vista la tutela del patrimonio naturale e culturale.
La certificazione CETS è in linea con le priorità mondiali della cosiddetta Agenda 21 che sono state adottate durante il Summit della Terra tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992. La CETS è posta sotto il coordinamento di EUROPARC Federation e delle sue sezioni nazionali (in Italia, c’è Federparchi-Europarc Italia) che gestiscono la procedura di conferimento della certificazione alle aree protette. I due obiettivi fondanti della Carta sono:
il miglioramento della conoscenza e del sostegno a tutte le Aree Protette d’Europa che dovranno essere tutelate per le generazioni di oggi e del domani;
il miglioramento dello sviluppo sostenibile e della gestione del turismo nelle aree protette. Inoltre tra i principi del CETS c’è anche il miglioramento della qualità della vita dei residenti e il potenziamento della conoscenza dell’area protetta e dei temi della sostenibilità tra gli attori del settore turistico.
Il Parco degli Acquedotti: un po’ di storia
Il parco degli Acquedotti a Roma ha una storia travagliata. Si tratta di uno dei parchi cittadini di Roma ed è situato nel Municipio VII. Con una estensione di 240 ettari, è considerato parte integrante del Parco regionale dell’Appia Antica e al suo interno conta ben sette acquedotti romani e papali, alcuni dei quali sotterranei, che duemila anni fa rifornivano d’acqua la Roma antica. È una zona destinata alla funzione di verde pubblico sin dal 1965, ma ha dovuto convivere con baraccopoli (poi sgombrate) e costruzioni abusive. Nel 1986, per porre fine al degrado, è stato creato il Comitato per la salvaguardia del Parco degli Acquedotti e di Roma Vecchia. Come risultato delle azioni culturali e di sensibilizzazione messe in campo da questo Comitato, nel 1988 l’area è stata inserita nel più ampio Parco regionale dell’Appia antica. Negli ultimi anni sono stati eliminati vecchi orti abusivi ed è stato eseguito il ripristino paesaggistico e idrico della marrana dell’Acqua Mariana (un fosso artificiale realizzato da papa Callisto II nel 1122). Ricco di vegetazione arborea, il parco rappresenta parte di quell’Agro Romano che un tempo arrivava fino ai Colli Albani. Al suo interno si trova anche un laghetto che sgorga dall’acquedotto Felice ed è una delle mete preferite degli amanti dei percorsi in mountain bike o delle attività sportive. Il fatto che sia ricco di storia e di vestigia del passato rende il parco degli Acquedotti a Roma un possibile candidato futuro al certificato CETS; l’installazione di luci LED è un passo ulteriore in questa direzione dopo una lunga strada in salita.
Che cosa significano le luci a LED per il parco
Non sappiamo se il parco degli Acquedotti avrà mai i requisiti per conseguire un certificato come quello del CETS di Europarc; tuttavia, l’installazione di ben 68 lampioni a LED lungo due chilometri di percorso avvenuta il 27 dicembre 2019 è sicuramente un’importante conquista, poiché consente ai cittadini e ai turisti di Roma di riscoprire la straordinaria bellezza di quest’area verde. I lampioni a LED hanno regalato al parco una nuova vita, ad esempio consentendo di vivere l’area verde anche nelle ore serali e in inverno. Una brusca inversione di tendenza rispetto al recente passato, quando gli unici a occuparsi della fruibilità del parco degli Acquedotti erano i volontari. Il fatto che oggi i lampioni a LED permettano a tutta la cittadinanza di godere dell’area verde anche di sera è un tassello importante nella lotta contro il degrado. La maggiore sicurezza permetterà anche di riscoprire le bellezze storiche di un luogo, il parco degli Acquedotti, che recentemente era stato tristemente noto per fatti di cronaca anche gravi, come l’omicidio del capo ultra della Lazio Fabrizio Piscitelli. Un parco più illuminato è indubbiamente un parco più sicuro e più fruibile. Un parco a misura d’uomo.